un appello per la Birmania
Il popolo birmano e l'ambiente di questo paese sono costantemente minacciati e depredati ormai da decenni da un regime militare violento. Un potere corrotto detenuto attraverso il terrore, il totale controllo delle risorse economiche e naturali, la spoliazione delle foreste, il lavoro forzato, gli stupri, l'arruolamento forzato di bambini-soldati e le deportazioni. Da 12 anni il Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi è agli arresti domiciliari solo per aver vinto le elezioni democratiche, mentre oltre mille prigionieri politici sono vittime di torture ed abusi durante la detenzione. Dopo decenni di violenta dittatura, l'arbitrio è l'unica legge e modalità di governo.
Firma l'appello proposto da CISL, WWF, Greenpeace e Legambiente alle imprese, agli enti locali, alle regioni, al governo italiano:
potete firmare l'appello
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