lunedì 1 settembre 2008
La leggenda del barista
Dai superbi cachemire per i ricchi più eleganti ai gelati di albicocca e arancia in un bar dell’estremo tacco d’Italia. «In questa mia prima estate da “barista” - racconta l’ex stilista Cristiano Fissore - solo un cliente, un tipo non molto ben educato, mi ha detto che si vedeva che questo non è il mio mestiere. “Lei ha perfettamente ragione”, gli ho risposto. Invece di preparare l’ennesima collezione, di correre a Milano per incontrare clienti in show room e di giocare a golf con gli amici a Rapallo, ho lavorato dalle 7,30 di mattina (anche 20 ore al giorno) dietro al banco. Ma certo che lavo anche le tazzine del caffè! Quando si lavora si lavora. Dopo 30 anni, senza alcun rimpianto, ho staccato il filo con il mondo della moda e cambiato vita. Ma che faccia cachemire o gelati, rimango sempre la stessa persona».La leggenda del barista in fuga dal cachemire
Vende l'azienda di moda,
lascia Milano e apre un caffè in Salento.
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